Bentornati a tutti i (pochi) lettori di questo blog. In primo luogo, le mie scuse per essere stato silente così a lungo. Il silenzio non è un’attitudine che si attaglia bene ad un blog, ma ogni tanto è salutare. Nel mio caso specifico, questo periodo molto intenso (monopolizzato soprattutto da un’innovativa iniziativa dedicata al mondo ludico italiano, della quale sono promotore ed autore e di cui sicuramente leggerete in questo spazio – appena sarà di dominio pubblico) mi ha consentito di riprendere un po’ il fiato e riconsiderare diversi aspetti del lavoro pratico e teorico da portare avanti su queste pagine.
Inoltre, come avrete notato, abbandoniamo volentieri il plurale majestatis e passiamo ad un tono più conviviale, decisamente più adatto ad un blog carbonaro come questo. Forse, in futuro, torneremo a darvi del voi.
Ma se questa pagina è rimasta ferma, il gioco della vita non si ferma mai. Ecco quindi qualche breve anticipazione sulle novità che, da qui alla fine dell’anno, troverete su questo blog (in spregio ad una delle regole fondamentali dell’online marketing, “fare prima di annunciare“):
- La nascita della sezione Game Review, che presentare volta per volta recensioni e collegamenti a (G)iochi, ovvero attività ludiche fortemente votate alla gamification, o che per qualche motivo rappresentano lo “stato dell’arte” su determinati aspetti. Appuntamento a tra un paio di sabati (e il primo gioco, posso anticiparvelo, sarà 100% italiano).
- La ripresa di alcuni articoli di teoria relativi alla struttura sociale e psicologica del giocatore, in particolare (ma non solo) di ruolo. Questi riferimenti diventeranno fondamentali nell’analisi delle potenzialità del gioco, oltre il suo utilizzo nella gamification corrente, e verso nuovi lidi.
- La definizione di cosa va, e cosa non va, nella gamification corrente. Qualche input è già stato dato finora, ma finalmente avremo una disamina su quali sono le prospettive, dal punto di vista aziendale, di un progetto di gamification: il suo ROI, gli impatti sulle strutture dedicate, i processi di governance che richiede di mettere a punto (ad esempio, un adeguato sistema di business intelligence per sondare a dovere la mole di dati non strutturati che ogni progetto di gamification porta in dote).
- Alcune proposte di attività ludiche con potenzialità superiori all’attuale impasse della gamification come “collezione di badge, visibilità del marchio, contatto diretto coi clienti”. Intendiamoci: tutte attività importanti… ma già utilizzate correntemente. Con le premesse teoriche di cui poco sopra, l’obiettivo è quello di andare oltre, raccogliendo pratiche e indicazioni su quali aspetti un gioco ben sviluppato può andare ad impattare. Qualche anticipazione? Qui potete trovare un indizio su temi che saranno vicini a quelli che tratteremo…
- Infine, ultimo ma più importante, lo sviluppo di una metodologia che diventerà, su queste pagine e speriamo non solo qui, uno dei punti focali del prossimo anno. La metodologia che sto sviluppando, denominata GoD (Game on Demand) è un processo collaborativo e consolidato di sviluppo di giochi gamificati, che partendo dalle richieste del business e/o del marketing, e incrociandole con le diverse tecniche ludiche, porta allo sviluppo di giochi gamificati che vanno ad impattare su comportamenti, tematiche e attitudini di gran lunga più pervasive rispetto allo standard attuale.
Come vedete, di carne al fuoco ce n’é molta. Sperando di non scottarsi, a tutti buona lettura e buon gioco!
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